Ucraina: granaio d’Europa.

L’economia dell’Ucraina da sempre è fondata per una buona parte sul settore primario, quindi sull’agricoltura, grazie all’assoluta fertilità del suolo che garantisce ottime rese tanto che la Nazione vanta l’appellativo di “granaio d’Europa”, non solo per la sua importante produzione ed esportazione di grano a livello inter ed extra europeo ma anche perché è proprio da qui che provengono numerosissime materie prime.

Nel corso dei secoli, questa terra, questo popolo è stato più volte suscettibile agli attacchi della bramosia dell’uomo rivale e ostile, con storie di carestie e guerre che hanno dell’incredibile.

Una delle più atroci vicende riguarda l’ecatombe del 1932/1933 indotta dalle politiche staliniane e passata alla storia con il nome di Holodomor (sterminio per fame). Tramite la collettivizzazione imposta dal dittatore ai kulaki (termine locale con il quale si designano gli agricoltori benestanti ai tempi dell’allora esistente URSS) le terre venivano confiscate e ciascun proprietario veniva obbligato ad aderire ai kolchoz, ovvero le proprietà agricole collettive.

La rivalità in ambito di economia agraria tra Ucraina e Russia non si è mai interrotta tanto che negli anni entrambe si sono imposte sul mercato mondiale con una percentuale complessiva di produzione di grano pari al 28%.

Purtroppo però, la situazione socio-politica attuale ha comportato un inevitabile drastico taglio dei volumi prodotti con un impatto su scala mondiale dalle conseguenze catastrofiche; infatti si stanno registrando importanti aumenti dei beni primari e materie prime destinate sia al consumo umano che animale. Questa condizione lascia presagire scenari drammatici, specialmente per i paesi economicamente più vulnerabili del nostro continente.

 

Fonti: FOCUS, AGRONOTIZIE.