
FARINA D’ESTRAZIONE DI SOJA (SOJA F.E)
La soja (Glycine max) è una leguminosa, originaria dell’Asia ma ad oggi cosmopolita, quindi coltivata in diverse parti del mondo caratterizzate da clima temperato e subtropicale.
Come noto, in zootecnia viene ampiamente usata come fonte proteica nell’alimentazione di animali, sia ruminanti che monogastrici.
In realtà la zootecnia viene, sempre più frequentemente, accusata di essere causa di deforestazione proprio per la coltivazione di soja. In realtà, ciò che viene inserito nelle razioni degli animali da reddito è la farina d’estrazione di soja, ovvero un sottoprodotto derivante dal processo di estrazione di olio di soja.
L’olio di soja è uno degli oli vegetali più usati al mondo poiché entra nei processi di produzione nell’industria alimentare (olio da cucina, da frittura, preparazione di dolciumi e biscotti), ma anche nell’industria cosmetica, in quella chimica (vernici) o per la produzione di biodiesel.
L’olio di soja viene estratto prevalentemente tramite pressione dei semi quindi, ciò che resta dopo la pressatura viene macinato al fine di ottenere proprio la farina d’estrazione di soja. Il recupero di questo sottoprodotto evita, dunque, che ci siano scarti a seguito della produzione di olio di soja e che, di conseguenza, non ci siano rifiuti e costi di smaltimento per questi.
In zootecnia, seppur troviamo diverse altre fonti proteiche che possono essere impiegate al posto della soja f.e, questa continua ad avere un forte successo poiché è molto ricca in proteine (44-48%) ed è facilmente digeribile.
Inoltre, non viene usata solo in zootecnia ma anche nella preparazione di mangimi destinati ai pets o all’acquacoltura, nonché in alimentazione umana. In alimentazione umana, in generale, vengono impiegati anche i semi di soja e l’olio sia in diete vegetariane o vegane, ma soprattutto in paesi dove non vengono consumate proteine di origine animale.
Ricordiamo che le fonti proteiche alternative alla soja, come il favino, vengono utilizzate soprattutto per la produzione biologica poiché molta della soja coltivata è OGM.
In conclusione, è importante evidenziare che non è la zootecnia l’unico responsabile dell’impatto ambientale di alcune coltivazioni.
Articolo di Marica Raimondo