MAI DIRE “MAIS"

Il mais (Zea Mays) è uno dei cereali più coltivati al mondo, sia per l’alimentazione umana che per quella animale. Appartenente alla famiglia delle Graminacee, questa preziosa coltura è originaria del Centro-Sud America e si è poi diffusa in tutto il mondo in seguito alla colonizzazione delle Americhe.

Il mais è una coltura monoica, ovvero presenta fiori maschili e femminili separati sulla stessa pianta, con stelo unico. L’infiorescenza maschile è costituita dal comunemente detto pennacchio, posta all’apice dello stelo, mentre l’infiorescenza femminile è una spiga, conosciuta comunemente come “pannocchia, posta all’ascella della settima/ottava foglia.

E’ una pianta che cresce meglio durante la stagione calda, per cui richiede luce abbondante e temperature di sviluppo più alte rispetto ad altri cereali. Necessita, inoltre, di alti fabbisogni idrici. Infatti, anche se riesce ad assimilare bene le risorse idriche naturali, è comunque una coltura che ha bisogno di irrigazione artificiale al fine di raggiungere risultati produttivi gratificanti. In particolare, le fasi “critiche” per il mais, per quanto riguarda l’apporto di acqua, sono quelle della pre-fioritura/fioritura e quella del riempimento della granella.

Come tutte le graminacee, è azoto-asportatrice, per cui richiede anche una forte concimazione a base di azoto (N).

Per tutte queste ragioni, la coltivazione del mais è storicamente legata e dipendente da areali geografici caratterizzati da climi caldi e con buona piovosità o abbondante disponibilità idrica.

Il suo successo è dovuto sia alle proprietà organolettiche, che alla sua versatilità nella trasformazione che garantisce una buona resa in termini di apporti energetici, proteici e vitaminici.

Nel caso dell’alimentazione zootecnica, può essere utilizzato come granella, farinaccio o dopo insilamento, mentre per l’alimentazione umana viene commercializzato come farina, amido o chicchi.

Il mais è una delle colture, oltre che più richieste dal mercato mondiale, più studiate. A tal proposito, negli ultimi 15 anni vengono utilizzate per le coltivazione di mais, piante geneticamente modificate tramite l’inserimento di Bacillus thuringiensis (Mais Bt), un batterio naturalmente presente nel terreno in grado di contrastare il peggior nemico del mais: la Piralide (Ostrinia nubilalis, ordine Lepidotteri), una farfalla di medie dimensioni che nella sua fase larvale arreca danni ai culmi, alle foglie e alle cariossidi.

Negli ultimi anni, i principali paesi che esportano mais sono Brasile, Stati Uniti, Ucraina e Argentina.

In Italia, il mais viene coltivato nelle zone pianeggianti della penisola in cui si trovano anche allevamenti, nel periodo tardo primaverile-estivo per l’alimentazione degli animali da reddito.