UNIFEED

Con il termine unifeed o TMR (Total Mixed Ration) si va ad identificare una tecnica di somministrazione della razione alimentare in allevamento. Studiata e sviluppata a partire dagli anni ’50 per le bovine da latte, questa tecnica è definita letteralmente “razione a piatto unico” proprio perché consiste nella miscelazione di diversi tipi di alimenti (insilati, foraggi, concentrati, vitamine e minerali) allo scopo di fornire agli animali di interesse zootecnico un alimento ben bilanciato.

Ad oggi, l’unifeed si utilizza non solo per le bovine da latte, ma anche per le bufale, gli ovicaprini e per gli allevamenti da carne. Con questo metodo è possibile lo studio e il bilanciamento da parte di alimentaristi di una razione controllata e, soprattutto, adeguata ai vari stadi fisiologici degli animali in allevamento. La preparazione della razione con tale tecnica è quasi sempre meccanizzata grazie all’impiego dei cosiddetti carri miscelatori o dei più moderni carri unifeed robotizzati. L’impiego del carro miscelatore consente proprio di unire tutti i componenti della razione in modo omogeneo e di ottenere un taglio delle fibre ad una lunghezza ottimale per la motilità ruminale.

Il più grande vantaggio dell’unifeed è rappresentato dal fatto che si abbatte di gran lunga la possibilità da parte degli animali di andare a scegliere gli alimenti più graditi. Evitare che gli animali scartino parte della razione è fondamentale per evitare disturbi ruminali e produzioni incostanti. Un altro vantaggio dell’unifeed è sicuramente la maggior precisione della pesatura di ogni alimento della razione, con conseguente maggiore velocità nella preparazione della stessa e maggiore ingestione di sostanza secca da parte degli animali.

Tra gli svantaggi di questa tecnica troviamo in primis l’errore umano. Infatti, un carro che non lavora bene o che presenta coltelli usurati, fornirà agli animali un piatto unico non omogeneo e una fibra troppo lunga o troppo corta. Inoltre, d’estate, l’unifeed diventa terreno fertile per microrganismi quali muffe, lieviti e batteri con conseguente diminuzione dell’appetibilità della razione e minore qualità degli alimenti. Per questo motivo è sempre indicato lo scarico dell’unifeed nelle ore meno calde della giornata.

Per la valutazione dell’unifeed si possono effettuare analisi e utilizzare il PSPS (Penn State Particle Separator). Quest’ultimo è un vero e proprio setaccio a più scomparti che serve per valutare la miscelazione dell’unifeed poiché va a separare e a setacciare i vari alimenti in base alla loro lunghezza. Infine, è sempre importante osservare il comportamento alimentare degli animali, controllare le feci e rimuovere gli eventuali residui prima di un nuovo scarico del carro miscelatore.

Articolo di Marica Raimondo