FIENO FASCIATO

Come è noto, i foraggi rappresentano una importante risorsa per il settore zootecnico. Infatti, se autoprodotti e ben gestiti, consentono di bilanciare al meglio la razione degli animali da reddito, sia in termini economici che qualitativi.

La tecnica della fasciatura delle rotoballe ad alta intensità, largamente impiegata dagli anni ‘80 circa in Nord Europa, ha trovato terreno fertile nella nostra penisola negli ultimi anni per diverse ragioni, tra cui il cambiamento climatico. L’instabilità del clima si sta ripercuotendo sempre più sui tempi di lavorazione dei campi e di crescita della colture, con conseguente scarsa qualità dei foraggi. Rientra nei foraggi difficili da produrre e da gestire, ormai, anche il fieno proprio perché troppo suscettibile agli agenti atmosferici sia in fase di produzione che di stoccaggio.

La tecnica della fasciatura delle rotoballe consiste nella formazione di balle pressate  che vengono poi  avvolte, in campo o in azienda, con un film di polietilene che le protegge dall'aria, garantendo un processo fermentativo (fermentazione lattica), al fine di ottenere un prodotto di elevata qualità.

La produzione del fieno fasciato inizia con lo sfalcio delle colture (loietto, miscugli, erba medica, ecc), preferibilmente nelle ore pomeridiane e, soprattutto, con umidità delle colture compresa tra il 45-55% in primavera e sostanza secca più elevata a fine estate o inizio autunno. È poi importante fasciare quanto prima le rotoballe per evitare eccessiva esposizione delle stesse all’ossigeno, che potrebbe innescare reazione di acidificazione da clostridi. A tal proposito è consigliabile, per ottenere un prodotto di elevata qualità, fare almeno quattro strati di polietilene durante l’avvolgimento.

Lo stoccaggio del fieno fasciato è cruciale: la maturazione del prodotto avviene in 60-90 giorni e sarebbe opportuno stoccare le rotoballe in ambienti non esposti direttamente al sole.

Al momento dell’apertura di una balla (desilamento), inoltre, questa deve essere consumata in giornata.

Proprio per l’instabilità del clima, si consiglia di utilizzare anche inoculi lattici al fine di far prevalere le fermentazioni lattiche.

In conclusione, la produzione dei cosiddetti “fasciati” è abbastanza delicata nonché dispendiosa economicamente soprattutto per l’investimento relativo all’acquisto e all’utilizzo della plastica e del suo relativo smaltimento post apertura delle rotoballe stesse.

Inoltre è da ricordare che le caratteristiche nutrizionali dei fieni fasciati dipendono, ovviamente, dalle colture, dalle condizioni pedoclimatiche e dalle tecniche di produzione e stoccaggio.

Articolo di Marica Raimondo

Fonti: Ruminatia, Agronotizie