Piante industriali: barbabietola da zucchero e canna da zucchero.

Sono dette piante industriali quelle coltivazioni, molto spesso in regime intensivo, le cui produzioni sono destinate alla trasformazione industriale, appunto, in processi di estrazione e raffinazione di determinati componenti, ad uso alimentare e non; tra queste ve ne sono due però che trovano ampio e trasversale utilizzo, talvolta anche in zootecnia: la barbabietola da zucchero e la canna da zucchero.

La barbabietola da zucchero ha origini incerte che la vedono provenire o dal bacino del Mediterraneo o dalle isole Canarie o della Repubblica di Capo Verde, e la sua coltivazione come pianta saccarifera risale a tempi remoti ma fu nel 1747 che il chimico Marggraf ne scoprì i cristalli.

La Barbabietola da zucchero è una pianta biennale, infatti presenta stadio vegetativo al primo anno e stadio riproduttivo al secondo. Ha una radice fittonante molto lunga provvista di due solchi longitudinali, detti solchi saccariferi. La raccolta viene fatta quando in essi si è accumulata la massima quantità di zucchero: le radici scollettate vengono impiegate negli zuccherifici mentre foglie e colletti, considerati sottoprodotti, possono essere utilizzati come foraggio. Inoltre, dalla lavorazione industriale si ottengono polpe fresche esauste e polpe secche, in entrambi i casi di uso zootecnico. Oggi, la barbabietola è una delle più importanti colture della zona temperata. I principali produttori sono i Paesi europei e quelli dell'ex-Unione Sovietica.

La Canna da zucchero è una pianta originaria dell'Asia, introdotta in Occidente dagli Arabi. Presenta un lungo fusto contenente la sostanza zuccherina che viene estratta tramite molini a cilindri orizzontali che hanno la funzione di sfibrare e schiacciare la canna, fungendo anche da spremitori. Il succo spremuto viene raccolto in una vasca sottostante, per poi essere sottoposto a depurazione, per liberarlo dalle sostanze non zuccherine che impediscono la cristallizzazione dello zucchero. Esso si presenta di colore variabile da giallognolo a bruno e viene consumato tal quale o sottoposto a raffinazione. Oltre al settore saccarifero, questa pianta trova ampia applicazione anche nella produzione di distillati e bioalcol per l’autotrazione. Attualmente la canna da zucchero è coltivata in quasi tutti i paesi dell’Asia, dell’America del Nord, Centrale e del Sud, in Africa e Australia; in Europa invece la coltivazione è limitata alla Spagna.

Fonti:

  • Agraria.org