LA FASSONA PIEMONTESE

La Piemontese è una razza bovina da carne italiana che ha avuto enorme successo grazie alla sua evidente ipertrofia muscolare, caratteristica mostratasi per la prima volta con soggetti a doppia groppa verso la fine del 1800. Ricordiamo che l’ipertrofia muscolare è dovuta ad una mutazione della miostatina (GDF8).

La zona d’origine, come suggerisce il nome, è la regione Piemonte dove circa 30.000 anni fa il bovino autoctono del tipo Aurochs ha iniziato gradualmente a vivere con una popolazione di Zebù derivante dal Pakistan Occidentale.

Considerata in origine razza a triplice attitudine, è divenuta poi razza a duplice attitudine con prevalenza di produzione di latte. Ancora oggi, con il latte di Piemontese vengono non solo allattati i vitelli, ma anche prodotti formaggi locali come il Castelmagno, il Bra e diverse tome piemontesi.

Solo a partire dagli anni ’50, il focus della selezione e del miglioramento genetico di questo animale si è spostato sulla produzione di carne fino ad arrivare al 1976, anno in cui la Piemontese è stata specializzata e riconosciuta dal Ministero come razza da carne. Nel 1984, invece, nasce il Consorzio di Tutela della Razza Piemontese-COALVI che rappresenta il primo organismo in Italia ad aver messo a punto un disciplinare di etichettatura volontaria.

Animale precoce, longevo e di taglia media, presenta mantello bianco-grigio, il cui colore cambia in base alle temperature, ossatura leggera e muscolatura molto evidente soprattutto su cosce e lombi. Le corna sono poco sviluppate in ambo i sessi e i vitelli, alla nascita, presentano mantello fromentino carico.

La Fassona Piemontese è una razza estremamente rustica per cui ben si adatta a tutti i tipi di allevamento. La tradizione piemontese, tuttavia, vuole che questo animale sia allevato in alpeggio tramite transumanza verso pascoli montani per 3-5 mesi l’anno. Proprio il Piemonte è la regione italiana con più capi allevati di questa razza, in particolare il primato spetta alla provincia di Cuneo. Negli ultimi anni, dato il successo delle sue carni e l’ottima resa al macello (fino al 70%), l’allevamento di questo bovino si è diffuso anche in altre regioni del centro-nord e sulle isole maggiori.

La carne di Piemontese, la cui qualità è eccezionale, è povera in grasso e di conseguenza presenta una percentuale di colesterolo quasi nulla.

Con la dicitura “Fassone di Razza Piemontese”, come da disciplinare, si indica la carne di soggetti maschi e femmine appartenenti a questa razza, macellati ad un’età compresa tra i 12 ed i 24 mesi ed allevati, dallo svezzamento alla macellazione nella zona di origine, con la tecnica tradizionale e con un’alimentazione ad elevato contenuto energetico.

Nel 2016 la carne della Piemontese ha ottenuto la denominazione IGP con la dicitura “Vitelloni Piemontesi della Coscia”, riservata alle carni ottenute dalla macellazione di bovini maschi e femmine iscritti al relativo Libro Genealogico, di età superiore a 12 mesi, allevati ed ingrassati, dallo svezzamento alla macellazione, nella zona di produzione dettata dal disciplinare.

Il Libro Genealogico è tenuto dall’ANABORAPI (Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese), nata a Torino nel 1960.

Fonti: ruminantia

           Agraria.org