RAZZE CAPRINE ITALIANE

Nonostante la razza caprina più allevata in Italia sia la svizzera Saanen, la biodiversità che caratterizza da sempre la nostra penisola fa sì che su tutto il territorio italiano siano allevate razze autoctone ancora oggi.

Nello specifico, possiamo suddividere le razze caprine italiane in due categorie:

  1. Razze caprine iscritte a Libro Genealogico, strumento primario per le attività di conservazione, selezione e miglioramento genetico nonché della valorizzazione economica di razze zootecniche. Sono perciò iscritti a Libro Genealogico i riproduttori soggetti a controlli riguardo le loro produzioni.
  2. Razze caprine a limitata diffusione iscritte a Registro Anagrafico, strumento per la tutela e la conservazione delle razze non sottoposte a un piano di selezione. Il registro delle razze autoctone raggruppa le informazioni genealogiche dei soggetti al fine della conservazione delle popolazioni e, in particolare, al mantenimento della loro variabilità genetica, senza tralasciarne la valorizzazione economica.

È importante ricordare che sono dotate di Libro Genealogico in Italia anche razze non autoctone come la Camosciata della Alpi e la Rossa Mediterranea, proprio perché allevate lungo il nostro stivale e soggette a programmi di selezione e miglioramento genetico.

Tra le razze autoctone iscritte a Libro Genealogico troviamo:

  •  Capra Garganica, originaria del promontorio del Gargano e allevata, ad oggi, sia in Puglia che in altre regioni del centro-sud. Razza media caratterizzata da vello nero lucente con sfumature rossastre, viene allevata allo stato brado in quanto è perfettamente adattabile ad ambienti difficili. La sua attitudine prevalente è la produzione di latte. Il Libro Genealogico è attivo dal 1973.
  • Capra Girgentana, derivata da antiche razze asiatiche e selezionata per la sua buona produzione di latte in provincia di Agrigento. Ad oggi è allevata soprattutto in Sicilia e in Calabria in intensivo o semi-estensivo. Animale di taglia media e con vello bianco, lungo, con zone fulve tendenti al roano. La peculiarità morfologica di questa razza è rappresentata dalle corna che, in ambo i sessi, sono attorcigliate, lunghe e quasi verticali.  Come per la Garganica, il Libro Genealogico è stato attivato nel 1973.
  • Capra Orobica, razza montana autoctona della Val Gerola, in provincia di Sondrio. È allevata in Lombardia allo stato brado, pascolando sui monti per tutto l’anno, ad eccezione dei mesi invernali. È considerata razza a duplice attitudine latte-carne. In particolare, dal suo latte si ricava il formaggio Bitto DOP e per la carne si produce capretto di 60 giorni e salumi da animali a fine carriera. Razza di taglia media, dal colore del vello variabile, ha nella corna la sua caratteristica morfologica principale. Queste, infatti, sono molto lunghe, appiattite con una lieve torsione elicoidale e presentano una incurvatura laterale alla base a all’apice. Il Libro Genealogico è stato istituito nel 1993.

Tra le razze autoctone a limitata diffusione e dotate di Registro Anagrafico si annoverano:

  • Bionda dell’Adamello, razza derivata dalle popolazioni caprine dell’arco alpino è, ad oggi, allevata soprattutto in Val Camonica e nelle province di Bergamo, Lecco e Trento. L’allevamento è semi-estensivo e caratterizzato da stabulazione fissa in inverno, pascolo in primavera ed autunno e alpeggio in estate. La sua attitudine prevalente è la produzione di carne. Razza di taglia media, con vello lungo che vira dal fromentino al marrone chiaro, caratterizzata dalla presenza di soggetti acorni. Le corna, quando presenti, sono a sciabola e divergenti. Il Registro Anagrafico è stato introdotto nel 1997.
  • Frontalasca o Frisa Valtellinese, razza originaria della Valtellina dove viene ancora oggi allevata. La sua attitudine prevalente è quella della produzione di carne in quanto la razza è di taglia grande e robusta, i capretti presentano elevato peso alla nascita e buoni incrementi, mentre le femmine hanno un elevato tasso di gemellarità. In particolare, le sue carni vengono impiegate per la produzione del Violino, prosciutto tradizionale della zona, ottenuto dalla stagionatura di spalla e coscia. Nonostante sia considerato animale da carne, buone sono anche le produzioni in latte. Il Registro Anagrafico è attivo dal 1997.
  • Messinese o Capra dei Nebrodi, originaria degli omonimi Monti in provincia di Messina. Viene allevata nelle zone marginali delle province di Messina, Enna, Catania e Palermo. Considerata razza da latte, è di taglia medio-piccola, caratterizzata da corna aperte e tendenti alla torsione, molto sviluppate nei maschi. Il vello, dal colore variabile, è molto lungo. È dotata di Registro Anagrafico dal 2002.

Fonti: agraria.org

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